martedì 1 luglio 2008

" gli orrori di tutte le guerre"istallazione di nove paia di scarpe su tavolette di 30x30 cm,

Questa è l'istallazione con cui ho partecipato alla mostra Sala d'attesa, presso la galleria Sala 1
di Porta S. Giovanni, a Roma.

Le scarpe sono usate tutte quante, da parenti, amici, conoscenti.
Ho fatto una raccolta durata quasi un'anno, ne ho scartate almeno altre 5 paia.

Nell'interpretare il tema ho deciso di utilizzare materiale reperibile ina casa quale terra, acrilico, foglie, lacci, colla vinilica, chine.
La soletta di qualche scarpa l'ho tolta proprio per dare un senso drammatico di una perdita.
E anche perchè così ho potuto intervenire meglio con il colore.
Le tavolette sono di compensato dello spessore di 1,5 cm e misurano 30x 30 cm
Sono distribuite in terra come una composizione modulare, la distanza tra loro dovrà essere sempre uguale.
Le tavolette sono trattate con colore acrilico e terra, colla.
Rappresentano il suolo dove sono state ritrovate le scarpe.
Le scarpe sono inchiodate, talvolta incollate sulla tavoletta.
Sono scarpe abbandonate, la persona che le indossava non può tornare a riprenderle.
Sono orfane di guerra.

15 commenti:

Adriano (Adrio) Petrucci ha detto...

GRANDEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE

dani siamo su TROVA ROMA!!!!nn ce credo!!!
jeaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
ciaooooooooooooooo

che belli sti due giorni ahahaha

Ghetto ha detto...

suggestiva!
ma le scarpe usate... no dico, usate?
per guardare l'opera te devi mettere la maschera antigas o ti danno direttamente una tuta antiradiazioni?

comunque è particolare!

Maurizio Ercole ha detto...

Potente! Se non sbaglio è legata ad una serie di tuoi disegni sullo stesso tema.

daniela ha detto...

ciao adri, grazie per avermi fatto passare dei giorni in santa pace, sto così in pace che non mi va di studiare!!!
conserva per me il trova roma !!
ciao a domani


ciao ghetto, sì. sono scarpe vere, ed usate. molte persone mi hanno proprio chiesto se fossero state usate da qualcuno o se le avessi comprate nuove e quindi senza essere consumate.
ma nessuno mi ha posto il problema della puzza, ebbene, ho usato talmente tanti altri prodotti, quali la lacca la terra la colla il colore acrilico che l'odore della scarpa non si sentiva quasi più.


ciao maurizio, qualche tempo fa vi ho messo su dei disegni come anticipazione del lavoro finito. perchè non potevo fare anticipazione prima della mostra.
garzie per il commento, e a presto le foto dell'allestimento e della mostra che finirà questo sabato!!!

denise ha detto...

Bellissima, soprattutto la scelta di scarpe vecchie (di tempo non di usura) e nuove, pulita e precisa come piace a me, anche usando tanti materiali e pigmenti il messaggio arriva chiaro, Brava!!!
(Si Satura è di Genova … gli ho fatto un po’ di pubblicità.)

Laura ha detto...

le conosco queste scarpe, le ho gia viste un miglione di volte!!!

daniela ha detto...

ciao denise,
a proposito del tuo lavoro con le valige in resina vorrei sapere alcune cose.
a cosa ti sei ispirata, cosa rappresenta quel viaggio.
vorrei capire se in qualche modo potremmo amalgamare le nostre poetiche.
magari ti mando una mail.

ciao laura, lo so poveraccia, sabato le dovrò riportare a casa!!!

MAX ha detto...

Sinceramente faccio fatica a capire.
Sono sempre stato un pratico e di solito le scarpe vecchie le butto.
Mi spieghi cosa volesse significare?
Ciao cucù ... scarpaiola ...

°°°MaTtEo ha detto...

Molto affascinanti i tuoi lavori questo degli orrori poi molto malinconico....secondo molto brava!!!!!!!

ciao

Unknown ha detto...

Davvero un'ottima installazione. Mi ha davvero colpito. L'idea delle scarpe secondo me è perfetta e il senso dell'abbandono e (per me pure del malinconico) è resa ottimamente.
Non sono un critico d'arte, ma la tua opera mi ha colpito molto, quindi (almeno per me) ha raggiunto pienamente l'obbiettivo! Ciao e a presto!

daniela ha detto...

ciao max,
benvenuto.
il tema delle scarpe l'ho scelto pensando alle persone di cui non si parla. vittime delle guerre,
e sono oggetti tangibili che ci rimangono, le loro scarpe.
ho chiesto alle persone vicine a me di darmi scarpe usate così da intervenire su un materiale vivo, consumato. mi sono ispirata al loro colore e forma per creare una composizione.

ciao pulp,
grazie, sì un pò malinconico,
se me lo permetteranno riempirò un'intera piazza di queste presenze mute.

ciao claudio, grazie,
sono felice che il messaggio sia arrivato!
se hai notato ho cercato di mettere paia di scarpe di ogno estrazione sociale, da uomo da donna da bambina,
da sera o per tutti i giorni,
ci sono anche le mie della prima comunione,
questo per far riflettere che siamo tutti uguali davanti ad una tragedia. ed impreparati sempre.

MAX ha detto...

Sei stata veramente brava ed io credo nei figli e nel futuro.
Grazie di cuore ...
Cucù ... artista ...

Joe Karg ha detto...

So many shoes. So little time. I wish I could read your post, but like most Americans, I can only speak my own language and one other...money:)

Ciao,
joe

daniela ha detto...

ciao max. grazie!
adesso se ci riesco aggiungo altre foto del momento in cui ho allestito la mostra collettiva a Roma.

hi joe.
thanks for yuor post.
I can translate the meaning of my work.
my work:
"the orrors of all Wars".
consist in 9 chipboards with used and abbandoned shoes on top of it. A shoe has strong symbolic and allusive function in our society. it alludes to a person that is not here anymore, to a long walk,
to a life tragically ended. the artist says: " the shoes are necessry, they have almost a statute of businesscard, whilst in the Third World they are most useless... the shoes that as beenleft behind signifies a need of an escape, an abbandon, a catastrophe, that made it impossible to give the shoe back ti its legitimate owner.We are all the same in front of pain and difficulty."
bye!

Adriano (Adrio) Petrucci ha detto...

oooo fantasticu!!!!!
c'è la traslescion!!!!
ciaooooooooooooo